Cala il
sipario sull'Umana Reyer femminile.
Manca l'ufficialità ma, secondo
indiscrezioni, dalla prossima stagione
le orogranata non militeranno più in A1,
o meglio spariranno. Il settore
giovanile continuerà l'attività, ma il
campionato più alto di appartenenza sarà
la B d'Eccellenza conquistata l'anno
scorso dalle Under17 della Serenissima.
La voce, che le giocatrici sotto
contratto confermano, è figlia del post
payoff contro Umbertide quando, a
Pasqua, si vociferava che le prime due
squadre orogranata avrebbero preso
strade separate. La coppia De
Zotti-Chinellato ha lavorato sotto
traccia per mettere assieme una cordata
pronta a rilevare la femminile dal
presidente Brugnaro, che ha rimandato la
questione dopo i playoff di Legadue, ed
ora i nodi sono giunti al pettine: alla
base della scelta di Brugnaro pare ci
siano un insieme di fattori che vanno
dall'immobilismo dell'amministrazione
(l'anno scorso il sindaco Orsoni garantì
supporto quando ci fu il balletto A2-A1)
al disinteresse dell'imprenditoria
locale poco propensa a investire nel
femminile e comunque non alle condizioni
richieste. La speranza è che il patron
decida di fare marcia indietro come
l'anno scorso (ma qui non si tratta di
un campionato inferiore, bensì della
chiusura dell'attività seniores), ma il
tempo stringe perché l'iscrizione va
fatta entro il 5 luglio. Conferme
arrivano da Roberta Meneghel, al pari di
Maiorano, Valerio e Sottana (manca solo
l'ufficialità per Taranto) legata da un
altro anno di contratto.
«Ieri ci hanno comunicato la notizia
invitandoci a cercare un'altra
sistemazione. Spero che il presidente
faccia marcia indietro». Peccato a
scorrere il roster che la coppia De
Zotti-Pulidori aveva allestito per
quest'anno: Soli (Lucca), Briann January
(Indiana Fever in Wnba), Valerio,
Maiorano, Montagnino (Taranto), Egnell
(Pozzuoli), Meneghel, Wabara (Sesto),
Sophia Young (Taranto) e Lukacovicova (Ruzomberok).
Ora cosa accadrà con giocatrici ed
agenti? E poi c'è un particolare: quando
nel 2006 Brugnaro diventò presidente
della maschile, pare ci fosse un accordo
con l'amministrazione che prevedeva il
passaggio di proprietà a patto che
mantenesse in vita entrambe le realtà