Tutte le squadre padovane di serie C sono
al lavoro per la nuova stagione: oggi si radunano
Cittadella e Virtus, mentre Limena e Padova 1931 lo
hanno fatto giovedì scorso. I roster sono praticamente
completi ed è il momento di analizzare le loro
possibilità nella stagione che inizierà fra un mese.
Lo fa Daniele Rubini, per cinque anni alla guida
della Triveneta-Gattamelata, ma che quest'anno allenerà
Marghera: «Innanzitutto la divisione in due gironi
altera un po’ il giudizio, perché Cittadella e Limena si
misureranno con il raggruppamento veneto-friulano, un
girone dal livello tecnico non eccelso ma piuttosto
omogeneo, con rischi insiti evidenti».
Rischi che correrà anche Marghera: «Certo, il
primo obiettivo sarà fare prima possibile i punti per la
salvezza, per potersi concentrare sullo step successivo,
se del caso». Cittadella è una neopromossa, farà fatica?
«Hanno cambiato il coach, è arrivato Augusti, bravo ed
esperto; il nucleo promozione è rimasto, ma gli innesti
di Basso e Zandonà sono importanti. Credo che lotteranno
nel gruppone salvezza, ma se manterranno l'abbrivio dal
campionato appena vinto potrebbero sorprendere».
L'Itel ha sofferto parecchio lo scorso anno: «Sì,
ma l'arrivo di Vit e Vio mi sembra fondamentale, sono
giocatori esperti e di valore. Credo che non ripeteranno
gli errori dello scorso anno, la squadra è bene
amalgamata e ora anche vaccinata».
Padova 1931 e Virtus dovranno invece misurarsi con
il girone emiliano: «Situazione più delicata, lì si
gioca un basket tecnico e veloce e le squadre sono
sempre molto forti; non per nulla le neopromosse fanno
poi grandi stagioni in serie B».
Il Padova 1931 sembrava il vaso di coccio
all'inizio del mercato: «Ma hanno un coach (Teso, ndr)
di categoria superiore, un valore aggiunto. Hanno
assemblato un primo quintetto valido, poi ci sono
giovani da valorizzare. Hanno la consapevolezza di
partire in salita, quindi saranno subito al massimo, il
che sarà un vantaggio».
Infine la Broetto, reduce da una grande stagione:
«Strepitosa direi. Secondo me però sono rimasti un po’
spiazzati dalla collocazione nel girone D, alcuni
riferimenti sono cambiati. Potrebbero trovare delle
difficoltà, ma in quel caso Franco Bernardi farebbe
vedere che è ancora il migliore dirigente del basket
padovano. Sono curioso di vedere all'opera i loro
giovani, ad esempio Di Fonzo, mentre Visentin è già una
certezza».