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Martedì

27 Settembre 2011

Sezione Sport

pag. 38

BASKET

Si dimette perché gli viene imposto il figlio dello sponsor


 PADOVA. Per il tecnico si è trattato di una «discussione pacata e tranquilla», per la società di «un’incomprensione sfociata in una scelta esagerata». Lo si definisca come si vuole, fatto sta che l’addio di coach Giovanni Teso al Basket Padova 1931 (Divisione Nazionale C) ha del clamoroso. Il tecnico di Eraclea ha infatti rassegnato le proprie dimissioni da allenatore della squadra alla vigilia del debutto in campionato, domenica pomeriggio, perso poi con Cavriago di misura (74-78).
 «Non c’è stato alcun diverbio acceso, né ho lasciato la squadra mezzora prima della gara - tiene a precisare Teso, che era alla guida del neonato Padova 1931 da inizio estate - Si è trattato di una discussione pacata e tranquilla che mi ha portato a prendere questa decisione. E’ falso dire che ho abbandonato la squadra prima della partita: la bagarre con la società è nata sabato mattina e le dimissioni in giornata. Sono dispiaciuto per come si è evoluta la situazione, anche perché con questa squadra c’era un bel percorso di crescita».
LA SOCIETA’. «Se una discussione serve a rovinare il lavoro di tre mesi - commenta Cristiano Calore, ds del Padova 1931 - allora forse Teso non ha ben chiaro cosa significhino moralità sportiva e dignità». Calore non nasconde le problematiche causate dalle dimissioni lampo del tecnico: «Sono arrivate alle 18.30 di sabato. Ci ha lasciato con cinque ore di tempo per trovare un altro allenatore con tesserino nazionale». Domenica in panchina si è seduto Roberto Bosello («ha dimostrato di essere un signore», sottolinea Calore), ma la soluzione tampone potrà durare solo un’altra settimana. Il vice di Teso, Daniele Loriga, condurrà gli allenamenti ma non ha la tessera per stare in panca.
LA VICENDA. Né società né tecnico entrano nel merito della vicenda che ha innescato le dimissioni, ma le voci si rincorrono e una versione dei fatti è già nota a molti. Pare infatti che la società abbia avanzato (non imposto) a Teso la possibilità di inserire a referto Massimiliano Rubin, 18 anni, dirigente, giocatore (è un’ala di 191 cm), factotum (in spogliatoio i compagni lo chiamano «il presidente») e figlio di Paolo, lo sponsor del progetto Padova 1931. Teso avrebbe letto questa comunicazione come un affronto alla propria libertà di allenatore. Voci corridoio vogliono che la società abbia cercato di ricucire il rapporto con Teso. «Se domani ritornasse in palestra saremmo contenti. Ma il primo passo lo deve fare lui».
- Nicola Cesaro