Giovedì

6 Ottobre 2011

Sezione Sport

pag. 40

BASKET

Usa, nessuno salta sotto canestro


 NEW YORK. L’inizio del campionato Nba adesso è davvero a rischio. L’ennesimo incontro tra le parti non ha messo fine al braccio di ferro: la trattiva è fallita di nuovo e il lockout del campionato americano di basket continua. L’unica certezza è che sono stati cancellati tutti i match precampionato e a questo punto anche le prime due settimane della regular season dovrebbero essere annullate. «Non avremo altra scelta che annullare le prime 2 settimane di gioco se non si trova una soluzione da qui a lunedì», le parole del patron dell’Nba, David Stern.
 Il braccio di ferro tra giocatori e proprietari dei club dunque, continua. L’incontro di questa notte, che è durato oltre quattro ore, ha portato all’annullamento di 71 match di precampionato, 43 incontri erano già stati cancellati a settembre e allo stato dei fatti, il via della stagione, fissato per l’1 novembre è seriamente a rischio.
 «La prospettiva che abbiamo - ha aggiunto Stern - è di perdere gli incontri della regular season. E questo sarebbe un duro colpo sia per i proprietari dei club sia per i giocatori». Al momento non è in programma nessun nuovo incontro e il capo del sindacato dei giocatori, Billy Hunter ha suggerito che le parti si incontrino non prima di un mese o due, ma questo significherebbe un rinvio dell’inizio del campionato per il 2012. Secondo Stern, la riunione si è conclusa nel momento in cui i giocatori hanno respinto la proposta dei proprietari di condividere il 50/50 ricavi generati dall’ Nba (stimato in 3,8 miliardi dollari per il 2010-2011). Nell’ultimo contratto collettivo, scaduto il 30 giugno, i giocatori hanno guadagnato il 57% e non vogliono scendere sotto la soglia del 53%.
 C’è poi il nodo del tetto salariale che i proprietari vorrebbero rigido mentre i giocatori preferiscono sia flessibile. Nell’attesa che la trattativa arrivi ad una soluzione, che al momento vive l’ennesimo stallo, i campioni dell’Nba si guardano intorno alla ricerca di contratti a tempo in Europa: a cominciare da Kobe Bryant, ad un passo dall’accordo (per dieci partite) con la Virtus Bologna.