Martedì

15 Novembre 2011

Edizione Padova

pag. XXXII

BASKET Domenica al PalaFabris è in programma la Champions League di calcio a 5

Padova 1931-Virtus finisce nel Fossò


Basket padovano sempre più figlio di un dio minore. La notizia è esplosa nelle ultime ore: il derby di serie C nazionale Padova 1931-Virtus, programmato per domenica al San Lazzaro - il più importante evento cittadino di palla a spicchi della stagione - è stato messo alla porta dal gestore del PalaFabris e dovrà essere disputato a Fossò, in provincia di Venezia. Uno schiaffo bruciante, un'autentica umiliazione. Al suo posto il San Lazzaro ospiterà una manifestazione internazionale di calcio a 5, di cui riferiamo nella pagina precedente, sulla cui importanza non vi possono essere dubbi e con la quale il piccolo derby padovano di pallacanestro non può misurarsi. Ciò che rende indigeribile l'amaro boccone è il modo sprezzante in cui è stato somministrato: un preavviso di appena dieci giorni.
      «Purtroppo - dice Cristiano Calore, general manager del Padova 1931 - l'accordo con Santuz (gestore del PalaFabris, ndr) era che in presenza di manifestazioni di grande rilevanza potevamo essere sloggiati. Il gestore ha agito nel suo diritto, ma ci ha colpito proprio nella partita cui tenevamo più di tutte le altre, il derby. Disputarlo a Fossò è una cosa che ci amareggia profondamente».
      Il dirigente della società biancorossa spiega di averle provate tutte: «Abbiamo chiesto alla Virtus l'inversione del campo, ma questa non era possibile per l'indisponibilità del palazzetto di Rubano; inoltre la Fip nazionale si sarebbe messa di traverso, ritenendo il calendario intoccabile; e comunque ci sarebbero stati problemi anche per il ritorno - 3 marzo -, altra data in cui il PalaFabris è indisponibile. Abbiamo provato a sondare altri parquet della città e della cintura, ma nessuno ha l'omologazione necessaria a un torneo nazionale». D'accordo, ma ci sarebbe stata la palestra del "Severi" dotata di una tribuna da 250 posti: «È vero, ma questa soluzione non piaceva al tecnico e ai giocatori, perché non è gradito il fondo dell'impianto».
      La Virtus fa sapere di essere altrettanto dispiaciuta. «Comprendiamo la situazione - dice Eugenio Papa - e non poniamo problemi sulla sede di Fossò». Didascalica la chiosa di Riccardo Guolo, presidente provinciale Fip: «Un'altra occasione persa, purtroppo ci dobbiamo misurare con la capacità altrui di produrre sport di vertice».