PADOVA 1931-BROETTO VIRTUS 79-61
BASKET PADOVA: Pasqualin 7, Valenti,
Righetti 11, Crestani 18, Corradini 12, Sartori 2,
Fortunati 3, Spezzamonte 1, Mussolin 21, Lazzaro 4. All.
Tarquini (tl 7/9).
VIRTUS PADOVA: Sorgente 15, Guevarra, Cominato 8,
Romeres 2, Braggion, Di Fonzo, Zonta 2, Mancini 16,
Sabbadin 13, Pressanto 5. All. Benetollo (tl 11/19).
Arbitri: Villa di Imola e Muolo di Correggio.
Parziali: 19-6, 36-19, 56-46.
Note: spettatori 250 circa. Tiri da 3: Padova
12/28, Virtus 2/8.
Travolgente vittoria del Padova 1931 nel
suo primo derby con la Virtus, con un margine di +18 che
non lascia spazio a dubbi interpretativi o
recriminazioni sull’arbitraggio (che pure vi sono
state). Il quintetto di coach Tarquini ha dominato
l’incontro, grazie a un approccio mentale, prima ancora
che tattico o tecnico, cui i neroverdi non sono quasi
mai riusciti a rispondere efficacemente.
Intensità, aggressività, ritmo sono
state le armi di Mussolin e compagni, che inoltre hanno
avuto la mano particolarmente calda dal perimetro (12
triple), mentre la Broetto ha tirato poco e male dalla
distanza. La squadra di Benetollo ha palesato grande
imbarazzo nel tenere i ritmi degli avversari ed è
apparsa molto più all’altezza della situazione quando ha
schierato un quintetto privo di Sam Zonta; senza gettare
la croce addosso al totem della Virtus, sembra chiaro
che il compassato centro neroverde rappresenti un
equivoco che va risolto, soprattutto in questo girone
dove si gioca con la manopola del gas aperta per tutti i
40’.
La gara della Virtus è stata in
salita fin dall’inizio, perché Padova ha trovato
rapidamente i canestri per prendere un buon margine: 9-2
in 4’ e poi 12-6. A quel punto Benetollo ha provato a
schierare una zona, ma Corradini l’ha bucata subito e
quella scelta difensiva è stata accantonata. Mentre il
solo Mancini sembrava avere la chiave per rispondere
alle folate biancorosse, Crestani e Corradini colpivano
dal perimetro; perfino Mussolin trovava un canestro da
fuori e all’intervallo Padova ci arrivava con un +17 che
dava la misura della sua supremazia.
Dopo il riposo il refrain sembrava
immutabile: Mussolin continuava a colpire sotto
canestro, mentre anche Spezzamonte e Fortunati portavano
il loro mattoncino per il +20 (45-25) dopo 23’40".
Mentre Benetollo rinunciava al suo centro, Sabbadin si
ricordava di essere un prospetto di grande talento e con
9 punti trascinava la Broetto alla riscossa, coadiuvato
anche da Sorgente e (finalmente) Pressanto; il deficit
veniva dimezzato (49-39 al 27’) e poi la Virtus arrivava
fino al -7 (51-44).
Ma la "remuntada" si fermava a quel
punto. Nella prima metà del quarto periodo il match
rimaneva in stallo, poi Corradini trovava una tripla
devastante sul filo dei 24" (64-52) e da quel momento
Padova tornava a menare la danza senza più incertezze
fino al termine. Le gerarchie di inizio stagione sono
state ribaltate: Padova sorride pensando al futuro,
mentre la Virtus deve trovare una via per risolvere i
propri problemi.