Lunedì 21 Novembre 2011 Sezione Nazionale pag. 31 |
Padova 1931 fa suo il derby: Virtus ko. PADOVA È mancato soltanto il palcoscenico giusto. L’unico rammarico rimasto a Padova 1931 e Broetto Padova (Divisione Nazionale C) è quello di aver disputato il loro primo derby della storia lontano dal centro cittadino. Al PalArcobaleno di Fossò, il derby ha incoronato i ragazzi di Tiziano Tarquini, autori di una gara di rara intensità agonistica. «Come accaduto contro il Cento – analizza il coach del Padova 1931 – siamo partiti forte tenendo alta la pressione difensiva, mentre in attacco abbiamo trovato dei canestri importanti dalla distanza che hanno reso tutto più facile». I numeri (si vedano a tal proposito i 16 assist ben distribuiti fra Pasqualin e soci), condannano una Virtus mai realmente in partita, capace d’impensierire i patavini soltanto nel terzo periodo. Troppo poco per aggiudicarsi la prestigiosa posta in palio. Non è andata meglio a Itel Limena e Borgo San Marco Cittadella. Entrambe impegnate in trasferta, entrambe costrette a incassare brucianti sconfitte a Venezia e Caorle. Ma mentre i limenesi sono stati travolti, il Citta ha sperato fino all’ultimo di strappare la vittoria contro il Pool Venezia, allenato da qualche settimana da Andrea Ferraboschi, ex tecnico del Bc Solesino. Una doppia battuta d’arresto che diminuisce le chance di playoff e salvezza delle due compagini. Al contrario del movimento cestistico maschile, il settore femminile vive un momento di forte ascesa. Accanto alle Lupe che conquistano la vetta del campionato di A/2, c’è infatti anche l’imbattuta Rosa Petrarca. Le ragazze di Luca Scarpa non arrestano la propria marcia neppure di fronte a San Bonifacio confermandosi squadra regina della B Nazionale insieme all’Alpo. Rimane invece arenata all’ultimo posto la Thermal Abano. Pur giocando bene, la formazione di Massimo Bernardini incappa nella sua sesta sconfitta consecutiva. La giornata negativa di Bellin e Molon, reduce da un infortunio, non agevola il compito delle aponensi, che beneficiano però di un’ottima Ronsisvalle e delle prove convincenti di Favaro e Moro. Mattia Rossetto |