Poco più di un mese fa era ufficialmente
in Legadue, quasi rassegnata al fatto che il suo ricorso
sarebbe stato "archiviato" in un capiente... cestino.
Quando lo sport si mescola alla politica, il rischio è
spesso quello di non vedersi riconoscere dei diritti
sacrosanti, fondati giuridicamente, nella forma e nella
sostanza. Esattamente come verificato e sancito
dall’Alta Corte di Giustizia del Coni che a fine
settembre accolse i diritti della Reyer promuovendola
nella massima serie al termine di una battaglia
combattuta per l’intera estate a suon di carte bollate.
A quel punto c’era da correggere un
po’ tutto in corsa. Poco tempo e tante cose da
sistemare. Prima fra tutte il nodo palasport diventato
nei giorni seguenti e tuttora il protagonista della
querelle senza fine tra la società e il Comune, divisi
su una convenzione che avrebbe (usiamo il condizionale
visto che la questione non è stata ancora risolta)
dovuto fissare tempi, modi e spesa per l’adeguamento del
Taliercio. Nel frattempo la Reyer è emigrata al
Palaverde di Treviso portandosi appresso i suoi
appassionati tifosi (più di 4000 ad ogni incontro) e una
squadra "nuova", corretta giocoforza in corsa con gli
innesti del polacco Szewczyk e di Bowers.
Obiettivo dichiarato? Quello di
evitare l’ultimo posto, l’unico che riporta all’inferno.
A una manciata di giorni dall’inizio del campionato
sembrava più facile a dirsi che a farsi perchè le
incognite erano (e forse lo sono ancora) davvero tante:
si parlava di un gruppo inesperto per la categoria, di
una panchina corta, di squadra che andava ulteriormente
rafforzata, del disagio di dover giocare in sostanza
sempre e comunque fuori casa... insomma i timori erano
tanti.
Morale? Dopo sette giornate di
campionato (in realtà sei per la Reyer visto che ha già
riposato), i terribili ragazzi guidati da coach Mazzon
sono addirittura a due punti dalla vetta avendo vinto
quattro partite (consecutive) su sei, un risultato che
suona come mezzo miracolo considerate le premesse
estive. Felice e inattesa situzione che ha scatenato una
vera e propria "Reyermania", battezzando una volta di
più la società orogranata come fenomeno, non solo
sportivo ma anche culturale visto il "sistema" messo in
piedi dal pasionario Brugnaro e dal suo staff. Molti si
chiedono quale sia il segreto di questa Reyer, perchè si
trovi così in alto...Le risposte sono molteplici. La più
gettonata è che abbia sfruttato l’effetto sorpresa
grazie ad un coach, Andrea Mazzon, che varia
sistematicamente assetti difensivi e offensivi con il
risultato di non dare punti di riferimento agli
avversari... senza entrare troppo nel merito tecnico. E
non c’è dubbio, a proposito, che la miglior dote degli
orogranata sia quella di riuscire a far giocar male gli
avversari, nessuno escluso. L’importante comunque, al di
là di facili e pericolosi voli pindarici, è che si stia
mettendo tanto fieno in cascina in vista di un inverno
che si preannuncia lungo e pieno di insidie. Se la Reyer
riuscirà a passarlo indenne... beh un pensierino a
qualcosa che non sia solo la salvezza potrebbe pure
farlo.