1 Dicembre 2011
Edizione di Lunedì 28 Novembre 2011 |
BASKET NBA NBA, stagione da 66 partite. Tutti i segreti del calendario Via il 25 dicembre, fine il 26 aprile e due giorni dopo i playoff. Anche 3 gare in 3 giorni, ma per non più di 3 volte in stagione. Nell'accordo proposto team scoraggiati a spendere. E con la clausola Amnesty possono liberarsi di un contratto pesante L'apertura il giorno di Natale con tre grandi sfide come New York-Boston, Dallas-Miami e Lakers-Chicago. Ma il resto del calendario Nba 2011-12, la stagione da 66 partite (16 meno del normale) salvata dal principio di accordo che proprietari e giocatori devono ora ratificare, resta ancora da definire. Anche se si conoscono già date e qualche dettaglio. E per i giocatori, come già successo nell'unica altra stagione martorizzata da un lockout, il 1998-99, sarà una cavalcata lunga e intensa. IL CALENDARIO — L'Nba 2011-12, se l'accordo verrà ratificato in tempo, aprirà ufficialmente le porte il 9 dicembre con i training camp e l'inizio del mercato. Dopo almeno due gare di preseason a squadra si inizierà a fare sul serio con le tre partite in programma nel calendario originale, perché il Natale per l'Nba è sinonimo di grandi ascolti tv e quindi servono sfide vere, anche per far dimenticare i 149 giorni di lockout. La regular season si chiuderà il 26 aprile; i playoff inizieranno due giorni dopo e si protraranno al massimo fino al 26 giugno, quando verrà messa in programma l'eventuale gara-7 delle finali. Ogni squadra giocherà 48 partite contro avversarie della stessa conference: due volte in casa e due in trasferta contro 6 squadre (sicuramente le altre 4 della stessa division), una volta in casa e due in trasferta contro 4 squadre e due in casa e una in trasferta contro altre 4. Le altre 18 partite sono contro squadre dell'altra conference: contro 3 squadre doppia sfida in casa e in trasferta, contro altre 6 squadre solo in casa e contro altre 6 solo in trasferta. Tornano i back-to-back-to-back, le partite in tre sere consecutive, che avevano caratterizzato la stagione accorciata 98-99: ogni squadra ne giocherà almeno uno, ma non potranno essere più di tre. Ogni franchigia giocherà in media 3,9 partite a settimana, circa due al mese in più del solito. In pratica un calendario più pesante per i giocatori, che verranno chiamati a uno sforzo supplementare che rischia di pesare sulla qualità del gioco L'Nba non ha ancora reso noto quando ufficializzerà il calendario, ma prima dovrà essere approvato l'accordo di massima a cui proprietari e giocatori sono giunti venerdì. IL PRINCIPIO D'ACCORDO — Intanto sono stati resi noti i dettagli dell'intesa che ha sbloccato il lockout e che andrà ratificata dalle assemblee di proprietari e giocatori (non appena verrà riformato il sindacato). I giocatori nella prossima stagione metteranno le mani sul 51,15% del BRI (Basketball Related Income, i guadagni dell'Nba che nella scorsa stagione hanno superato i 4 miliardi di dollari) e riceveranno i 66/82 dello stipendio patuito per la stagione. Kobe Bryant, il più pagato del 2011-12 con 25,2 milioni di dollari, vedrà il suo salario scendere a 20,3 milioni. Andrea Bargnani, l'italiano col contratto più remunerativo, scenderà da 9 a 7,2 milioni. Il salary cap, il tetto salariale, resterà fino al 2013 attorno ai livelli della passata stagione (58 milioni), ma i team saranno scoraggiati a entrare nel territorio della luxury tax (la tassa, fino al 2013 dollaro per dollaro, per chi sfonda quota 70 milioni in salari). Ma la clausola che potrebbe cambiare da subito il mercato si chiama Amnesty: le squadre potranno scaricare un giocatore a loro scelta sotto contratto nella stagione 2010-11 senza far pesare il suo ingaggio nel monte salari e liberando quindi denaro per inseguire i free agent. Washington, che ha sotto contratto Rashard Lewis e i suoi oltre 22 milioni di dollari (il secondo più pagato della lega), e Orlando (19,3 milioni a Gilbert Arenas, quinto più pagato), già si fregano le mani.Davide Chinellato. |