Giovedì

8 Dicembre 2011

Sezione Nazionale

pag. 48

 Palasport al freddo e alcune società lasciano Monselice


MONSELICE Lucio Perin, ex delegato allo Sport, ha rassegnato le dimissioni due mesi fa. Nessuno l’ha finora sostituito. Un vuoto su cui punta il dito Francesco Miazzi, consigliere di opposizione. «Non che le cose andassero benissimo, ma almeno prima, le società sportive avevano dei punti di riferimento – dichiara Miazzi –. Ma il sindaco delle complicazioni ha pensato di metterci del suo. Prima la riorganizzazione forzata degli uffici, con cui ha tolto dal settore sport le persone con la memoria storica, inserendo a forza personale a digiuno delle problematiche collegate. Poi il mistero delle dimissioni del consigliere Lucio Perin, che il 12 ottobre ha rinunciato alla delega allo sport. Dimissioni maturate in uno scontro che si trascinava da mesi, culminato nella denuncia da parte del vicesindaco Gianni Mamprin per la “testata” che dichiara di aver ricevuto durante un litigio con il consigliere, che a sua volta nega l’episodio». «Dal quel giorno – ricorda Miazzi – non si è saputo più nulla». Il sindaco Francesco Lunghi, in consiglio comunale, ha dichiarato che era in corso un confronto con Perin. Poi non è più accaduto nulla. «Nel frattempo – ammonisce Miazzi – le problematiche si accumulano e molte situazioni si stanno incancrenendo. Il sindaco che in questa fase sta gestendo le deleghe allo sport, non ha certo il tempo di occuparsi di palestre e campi sportivi. Così le società alle prese con decine di piccoli e grandi problemi quotidiani, risentono di questo vuoto assoluto. Al Palazzetto nuovo di Schiavonia ci si allena al freddo, ci sarebbero da cambiare i canestri del basket che non sono regolamentari, si doveva fare una bussola all’ingresso… ma chi risponde? Si registrano grosse difficoltà con i gestori del palazzetto della piscina comunale, una società di pallavolo è andata via da Monselice… ma chi ascolta queste cose? Le società attendono ancora il secondo rateo del contributo comunale ma negli uffici non sanno rispondere… a chi possono rivolgersi i presidenti?». «Un malessere diffuso – chiude Miazzi – cui il sindaco deve saper rispondere, prima che altre società prendano la strada dei paesi limitrofi dove sarebbero accolte a braccia aperte, impoverendo così la nostra offerta ai giovani del territorio». Francesca Segato