Petrarca
Patavium: ora che succede? Claudio Corà, sfruttando una
clausola del contratto stipulato quasi un mese fa (la
possibilità di valutare offerte di categoria superiore)
è diventato il nuovo allenatore del Fiorese Bassano di
DNB (società nella quale aveva già allenato dal 2000 al
2002 e a cui ha mandato in prova la guardia Gabriele
Salvato). Mantiene ufficialmente l'incarico di direttore
generale del Gruppo Petrarca Basket, anche se non sarà
facile conciliare le due mansioni: sia perché l'incarico
di allenatore in una serie di Lega nazionale
pallacanestro (salvo escamotage, sempre possibili) deve
essere in esclusiva sia per quelli già presi nella
società bianconera. Dopo l'esonero di Toniolo, infatti,
ha assunto in prima persona la guida degli Under 19
d'Eccellenza rivelandosi anche apprezzato "consigliere"
del giovane coach della serie C Nicola Imbimbo.
«Nelle ultime tre settimane - ha
rivelato quest'ultimo, reduce dai derby vinti con
Albignasego e Noventa - abbiamo lavorato sodo senza
stravolgere l'impianto del gioco predisposto da Maurizio
Toniolo. Desidero ringraziare i ragazzi che mi hanno
dato tutta la loro disponibilità. Accanto a noi abbiamo
sempre il gm Claudio Corà, che ci sta dando una grossa
mano. È un allenatore di grande esperienza dal quale
abbiamo l'opportunità d'imparare moltissimo». «Per noi
non cambia nulla - spiega invece lo storico presidente
bianconero Paolo Benini - Corà, che ha sentito forte il
richiamo della "malattia" di allenare, mantiene in seno
alla nostra società le stesse mansioni di prima e stiamo
solo cercando di vedere come conciliare con il suo nuovo
incarico. Del resto, sta svolgendo un lavoro
preziosissimo e in prospettiva per la crescita dei
nostri giovani allenatori: quella "scuola" che negli
ultimi anni, andando alla ricerca di esterni, era stata
un po’ trascurata».
Il presidente Giovanni Boniolo,
attraverso il sito della società
(www.pataviumpetrarca.it), ha intanto fatto i suoi
auguri: «Buone feste natalizie a tutti - si legge - Come
ormai da un po’ di tempo anche il 2011 che sta finendo è
stato serenamente turbolento. Ma che nessuno temi: è
l'effetto più visibile dei tentativi che stiamo facendo
per cercare di trovare l'assetto migliore per creare
qualcosa di importante per il futuro del Gruppo Basket
Petrarca e quindi per tutti i nostri allenatori,
giocatori e appassionati. Siamo un cantiere aperto, come
forse deve esserlo un'istituzione che è fatta per i
giovani, i quali, per definizione, sono tali.
Ricordiamoci sempre che cambiano i dirigenti, cambiano
gli allenatori, cambiano i genitori con cui si ha a che
fare, ma che il Petrarca rimane e che rimane per formare
giocatori e uomini, come è stato e come sarà». Parole
che sembrano profetiche.