Giovedì

29 Dicembre 2011

Edizione Nazionale

pag. 31

 

 

 

 

 

 

Tra dieci giorni torna il derby dopo 18 anni: una sfida con stati d’animo opposti

I due volti del basket veneto

Reyer in zona playoff sulle ali dell’entusiasmo, Benetton arranca nell’incertezza


Cresce la febbre per il derby del Palaverde. Tra dieci giorni (l’8 gennaio) Reyer e Benetton torneranno a sfidarsi dopo 18 anni (23 gennaio 1994). Lo faranno con uno stato d’animo diametralmente opposto. Da una parte la Reyer che sta rivivendo ormai da qualche stagione quell’atmosfera magica che aveva caratterizzato soprattutto gli anni ’70 e ’80, stagioni in cui il basket a Mestre e Venezia ha vissuto senza dubbio il picco di popolarità ed entusiasmo. Dall’altra la Benetton che ha praticamente vinto tutto proprio negli anni bui del basket veneziano e che ora sta vivendo un momento di chiara recessione con davanti un futuro quantomai incerto. 
      La Reyer al contrario sembra stia vivendo una favola, visto che fino a tre mesi fa la prospettiva di giocare un’altra stagione in Legadue era pressochè certa. Almeno fino a quando a settembre l’Alta Corte del Coni ha accolto il ricorso orogranata catapultando la società di Luigi Brugnaro nel massimo campionato. A quel punto si trattava giocoforza di fare le cosiddette nozze coi fichi secchi cercando di far cambiare pelle in fretta ad un gruppo costruito per la Legadue con tutti gli annessi e connessi. Un’operazione non certo facile (tra cui il forzato travaso al Palaverde per le partite in casa) con l’obiettivo dichiarato, e non poteva essere diversamente, di evitare l’ultimo posto, quello che riporta all’inferno. Nessuno a tre mesi di distanza avrebbe immaginato che quella Reyer, sistemata all’ultimo momento, avrebbe dato del filo da torcere praticamente a tutte guadagnandosi, almeno per ora, un posto al sole in piena zona playoff (6 vinte e 5 perse). Risultati, ma non solo quelli, che hanno portato mediamente al Palaverde più di quattromila spettatori con una punta di 5000 per il match con l’Armani.
      Treviso si sta invece interrogando su tante cose, soprattutto su una stagione che in qualche modo doveva confermare gli ottimi risultati ottenuti nella precedente e che invece al momento si sta rivelando deficitaria, anche per via di una serie di cambi (gli ultimi una settimana fa) che devono ancora essere assimilati e che per ora non consentono alla Benetton di guardare avanti con particolare ottimismo.
      È come se la società biancoverde fosse a caccia d’identità con l’aggravante di non conoscere le basi del proprio futuro (e forse nemmeno del presente). Disaffezione che si legge anche e soprattutto attraverso i numeri degli spettatori che si recano al Palaverde, inferiori in rapporto a quelli della Reyer. Cosa impensabile fino a qualche anno fa. Anche questo un segno dei tempi.