Giovedì

1 Marzo 2012

Edizione Treviso

pag. XXIX

 

 

 

BASKET Quello col Lietuvos è stato l’epilogo per il marchio dei Colori Uniti

Benetton saluta l’Europa
il capolinea dopo 23 anni


Benetton, addio Europa. Quella di martedì sera è stata l'ultima recita assoluta di una squadra di basket con il marchio dei Colori Uniti cucito sulle maglie. La fine di un'epoca, iniziata nella stagione '89-'90 - fugace esperienza in Korac, con qualificazione ottenuta grazie al quarto posto in campionato dell'annata precedente.
      Il commiato dei biancoverdi è stato al contempo mesto e battagliero, un ossimoro che però traduce bene l'eccitazione della battaglia sul parquet e la tristezza di fine gara, anche per chi, come De Nicolao e Cuccarolo, aveva appena ricevuto la fausta notizia della prima convocazione in carriera nella Nazionale maggiore. L'"animus pugnandi" non è mancato, come abitudine con coach Djordjevic. Allo stesso modo, gli errori, tattici e di stanchezza, sono stati evidenti. «Chissà cosa sarebbe potuto accadere se avessimo potuto godere di un giorno in più per preparare la partita», domandava retoricamente a sirena suonata l'allenatore serbo. Ma la storia non si scrive con le ipotesi.
      «Ci abbiamo creduto - ha ammesso platealmente capitan Bulleri, mattatore sfortunato della contesa - Volevamo passare il turno. Non ci siamo riusciti e questo dispiace, al gruppo dello spogliatoio ed ovviamente ai tifosi. E credo anche alla società, che avrebbe tratto indubbio beneficio da altre due partite in Europa che le avrebbero garantito ulteriore visibilità.»
      L'eliminazione, giunta per mano della bestia nera Vilnius (per Treviso, 0-3 in EuroCup contro i baltici) è difficile da digerire, specie pensando alle opportunità sprecate. «Avremmo potuto giocare meglio di quanto abbiamo fatto, non ho alcun dubbio. Quindi una bella fetta di responsabilità è nostra. L'incitamento del pubblico fa piacere, significa che chi ci segue e ci sostiene ha compreso il grado delle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare. Però questo non cambia il risultato.»
      Il coach ha preannunciato l'intenzione di resettare e ripartire immediatamente. Dimenticare la Coppa per concentrarsi sul campionato.
      «Sfumata un'occasione comunque importante, non dimentichiamo che l'annata non è conclusa ma resta ancora la serie A da disputare. Domenica, contro Casale Monferrato, inaugureremo una serie di quattro partite che determinerà i nostri obiettivi, di qui a giugno. Ci sono tre opzioni, ovvero lottare per l'ingresso nei playoff, essere risucchiati dalla lotta salvezza oppure restare in un limbo, cioè certi della permanenza nella massima serie ma senza prospettive di post season. Ancora una volta, saremo artefici del nostro destino».