Lunedì

5 Marzo 2012

Edizione Padova

pag. XXXI

 

 

 

DIVISIONE NAZIONALE C Molte le indicazioni emerse nel vittorioso derby al palasport di Rubano

Broetto, la volontà fa la differenza

Il coach Benetollo: «Eravamo molto carichi, giocando
bene in difesa e vincendo la battaglia al rimbalzo»


BROETTO VIRTUS-PADOVA 1931    61-44

 

VIRTUS PADOVA: Sorgente 5, Taffara, Di Marco 8, Guevarra, Romeres ne, Braggion 2, Zonta 4, Mancini 17, Sabbadin 13, Pressanto 12. All. Benetollo (tl 14/20).
BASKET PADOVA: Marra 6, Valenti, Righetti 10, Crestani 11, Corradini, Sartori, Rubin 8, Fortunati 2, Lazzaro 4, Cosentino 3. All. Tarquini (tl 6/14).
Arbitri: Menegalli di Grezzana e Soriano di Nogara.
Parziali: 15-6, 31-20, 41-28.
Note: spettatori 400. Antisportivo a Cosentino. Tiri da 3: Virtus 5/15, Padova 4/23. Rimbalzi: Virtus 48 (42+6), Padova 26 (23+3).

     
 La voglia di riscatto virtussina prima di questo derby è ben rappresentata dall’immagine di Sam Zonta, che comincia il riscaldamento un’ora e mezza prima dell’inizio della gara. Fra i peggiori in campo all’andata (ma si è saputo poi che aveva giocato con la febbre e condizioni fisiche precarie), il centro neroverde è stato sabato sera fra i migliori nel trionfo della Broetto al palazzetto di Rubano.
      Una partita preparata benissimo da coach Benetollo e interpretata a dovere dalla sua squadra, cui l’innesto prenatalizio del play Matias Di Marco ha decisamente cambiato faccia, dando più ordine e brillantezza al gioco d’attacco. «Eravamo molto carichi – conferma Maurizio Benetollo – per il bisogno di rivincita, ma soprattutto per l’importanza del match in funzione della classifica. Abbiamo giocato bene in difesa, limitando Crestani e Corradini, e abbiamo vinto la battaglia al rimbalzo».
      La Virtus non ha tirato benissimo (40 per cento da 2 e 33 per cento da 3), ma ha spazzato via dai tabelloni gli avversari: il 48-28 al rimbalzo dice di un dominio assoluto. Mancini e Sabbadin sono stati i terminali decisivi per il quintetto neroverde, ma anche Pressanto ha trovato alcuni canestri importanti. Anche Braggion e Sorgente, quando chiamati sul parquet, hanno dato un contributo efficace. In questa grande vittoria si può trovare un unico neo: non avere ribaltato il -18 dell’andata; ma ora c’è un +4 in classifica ben più importante.
      Sull’altra sponda qualche attenuante per questa disfatta c’è (mancava Mussolin scavigliato e Sartori ha giocato solo 7 minuti, non essendo ancora pronto), ma queste giustificano le difficoltà sotto le plance, non tutto il resto.
      Al di là delle responsabilità individuali (quella ormai cronica di Corradini su tutte), ha stupito la totale mancanza di combattività del Padova 1931. Da una squadra che deve lottare disperatamente per salvarsi ci si aspetta un animo diverso e una maggiore disponibilità al sacrificio.
      Sul piano tattico Tarquini ha sofferto la mancanza di un terminale sotto canestro; il gioco non ha mai puntato il canestro e il tiro da fuori è stato totalmente inefficace. Difensivamente Padova ha tenuto, ma segnando 44 punti si perde con chiunque e si retrocede senza passare dal via. Con il recupero del 17 marzo i biancorossi devono giocare ancora sei partite; l’ultima giornata riposeranno, con tutti i cattivi pensieri che questo fatto comporta.