A sei giornate dal termine della stagione
regolare sono diversi i sentimenti delle quattro squadre
padovane impegnate in serie C nazionale (la DNC). Le due
del girone C infatti (Cittadella e Limena), pur con
diversa prospettiva, possono giocare le ultime giornate
senza troppi timori, perché la salvezza sembra cosa
fatta e restano concrete possibilità di play off.
Le due del girone D invece (Padova
e Virtus), sono in piena lotta per non retrocedere; e se
i neroverdi sembrano però in grado di salvarsi
direttamente, i biancorossi sono con l’acqua alla gola e
i play out un destino inevitabile.
Chi guarda con distacco e però
imparzialmente le vicende padovane è Daniele Rubini, per
cinque anni allenatore alla Melsped-Triveneta e oggi
coach a Marghera e quindi della capolista del girone C,
quello triveneto.
Come vede Borgo San Marco e Itel,
le due nel suo stesso girone? «Cittadella, dopo avere
pagato lo scotto del salto di categoria, sta facendo un
campionato super e potrebbe essere la mina vagante dei
play off. Limena ha avuto una sfortuna nera con gli
infortuni ed è costretta a lottare per salvarsi. Un vero
peccato, a pieno organico aveva le carte in regola per
un torneo di ben altro spessore».
Le cose sono però più preoccupanti
nell’altro girone, quello emiliano: «La Virtus ha
raddrizzato la barca, credo che la salvezza sia già un
risultato con i problemi di adattamento che ha avuto.
Spero la raggiungano il prima possibile e poi si mettano
a tavolino per rilanciarsi; hanno dirigenti e qualità
per farlo».
E il Padova 1931? «Discorso molto
spinoso, non è facile ricostruire un’identità di squadra
dopo una retrocessione e dopo che vieni mollato prima
dell’inizio del campionato dal coach cui ti sei affidato
per il rilancio. Ma spero ardentemente che si salvino,
altrimenti rischiano di essere solo una meteora».
E dal suo Marghera cosa c’è da
aspettarsi? «Siamo in testa in modo inaspettato, ma i
problemi di inizio anno non sono risolti, per fare il
salto di categoria onestamente ci mancherebbe qualcosa.
Ma ce la giocheremo nei play off, senza paura e con la
testa sgombra».