d.p.) Il miracolo di
giovedì non si è ripetuto, il Padova 1931 retrocede
mestamente in C regionale
dopo un solo anno di vita; e nubi si addensano sul suo
futuro, perché è tutto da vedere se a Fossò vorranno
mantenere una denominazione sociale che è padovana solo
sulla carta. In realtà è probabile che ieri sia calato
il sipario su questa esperienza, nata dalle ceneri della
Triveneta-Gattamelata e naufragata miseramente in meno
di dodici mesi.
Ma i prodromi di questo esito si potevano già cogliere
nell’abbandono repentino (e ancora oggi misterioso) del
coach Giovanni Teso alla vigilia dell’esordio in
campionato. Sintomi preoccupanti di una debolezza
societaria che si è potuta verificare durante l’intera
stagione, sia sul piano "politico" sia economico. Come
leggete qui sotto nella replica di Dario Mussolin alle
accuse di avere abbandonato la squadra, il Padova 1931
non paga gli stipendi da dicembre e questo è sempre un
pessimo segnale per il futuro.
Tutto questo sarà da analizzare, adesso
c’è da dire che ieri sul
campo i giocatori hanno dato quello che avevano; e non è
bastato per salvarsi. Nonostante una brutta partenza, la
gara era ancora aperta al 35’ (61-66), ma da quel
momento Forlì ha piazzato un 13-2 per affondare la
fragile navicella biancorossa.
Come detto, è stato un miracolo arrivare a gara3; non se
ne fanno due in pochi giorni.
BASKET PADOVA: Marra, Valenti
1, Righetti 16, Crestani 18, Corradini 4, Sartori ne,
Rubin, Lazzaro 11, Cosentino 13. All. Tarquini (tl
14/21).
ROMAGNA BASKET: F. Marisi 13, Boero 13, G. Marisi 21, A.
Ravaioli 5, Brighi, Massari, Gaiotti 22, Zamagni,
Bartoletti ne, R. Ravaioli 5. All. Chiadini (tl 18/21).
Arbitri: Bellina di Milano e Perciavalle di Grugliasco.
Parziali: 17-22, 31-39, 49-54.