GATTAMELATA
4
(d.p.) L’anno orribile della prima squadra
di Padova ha varie cause, ma ovviamente la principale sta nella
rottura fra sponsor e società a campionato abbondantemente iniziato.
Sulle responsabilità specifiche si pronuncerà la magistratura
civile, dal punto di vista sportivo la Triveneta si è comportata
male, perché se non voleva proseguire l’abbinamento aveva il dovere
di fare chiarezza prima. La mancanza di liquidità ha costretto il
patron della Gattamelata Roberto Bosello a smantellare la squadra,
ma va detto che questa già non era stata bene assemblata sul mercato
estivo. E visto come sono finiti i play out (con 5 retrocesse dal
girone B) magari non si sarebbe salvata lo stesso. Forse il coach
Rubini lo aveva capito e si è dimesso quando la squadra gli ha
giocato contro ai primi di gennaio.
BROETTO
VIRTUS 7
(g.pell.) Quinta stagione in serie C Dilettanti e altrettante
partecipazioni ai play off per la formazione sempre allenata da
Maurizio Benetollo. Il risultato di questa stagione ha però un
sapore del tutto particolare: perché ottenuto veleggiando a lungo
nelle prime tre-quattro posizioni della classifica, e perché la
squadra neroverde ha dato ampio spazio ai giovani cresciuti nel
vivaio, arrivando a schierarne sei (su 10) che avevano iniziato dal
Minibasket; tra questi, capitan Mancini e la certezza Sabbadin.
Certo, visto il grande entusiasmo che si era ricreato attorno alla
compagine (seguita nelle due trasferte dei play off da un pullman di
tifosi, come non accadeva dai primi anni '90 in serie A2), resta il
rammarico per l'uscita in semifinale a opera del San Vendemiano, a
sua volta poi sconfitto nella finalissima-promozione.
FELMAC LIMENA 6-
(d.p.) Premesso che la salvezza è strameritata ed evita un
verdetto che sarebbe stato profondamente ingiusto per la società, è
impossibile non rilevare che le attese di precampionato erano ben
diverse. Il presidente Benetton non ha quasi badato a spese per
costruire la rosa ed evitare la figuraccia del 2008; inoltre il
torneo era diventato facilissimo dopo due rinunce e una sola
retrocessione da assegnare. Ciò nonostante la squadra di Rebellato
si è trovata invischiata nel fondo classifica: è vero che alcuni
infortuni-chiave negli ultimi due mesi di stagione regolare hanno
tarpato le ali alla Felmac, ma si poteva (e doveva) mettere fieno in
cascina molto prima. Invece il "mal di casa" (solo due vittorie
interne) ha frenato la Felmac, che ha saputo riscattarsi ed evitare
il disastro solo nei play out.
BORGO SAN
MARCO 9
(r.a.) Cominciare il campionato con tre sconfitte su tre e
chiuderlo davanti a tutti, da trionfatori. Era difficile
pronosticare una stagione così per il Borgo San Marco, entrato in
uno stato di grazia a fine novembre e da lì in poi battuto solo due
volte in 20 incontri. La promozione in C Dilettanti riporta
Cittadella in un campionato nazionale dopo più di dieci anni, e
premia il lavoro dello staff tecnico capeggiato da Alberto Pan così
come quello della dirigenza, che ha puntato in estate su giocatori
d'esperienza, ma ha visto crescere enormemente durante la stagione i
propri giovani, che si sono rivelati fondamentali anche nell'ultima
e decisiva sfida con Riese, quando il palasport di Cittadella si è
riempito come non mai.
CARVENS
ALBIGNASEGO 7
(d.p.) Assemblato per fare un campionato di vertice (ma senza
altri obblighi), l’Albignasego Basket ha fatto per intero il suo
dovere. Dopo alcuni tentennamenti iniziali con qualche sconfitta di
troppo, il quintetto di Toni Paperini ha preso a viaggiare spedito,
mostrando grande capacità di adattarsi alle situazioni e infatti
spesso ha vinto le partite in rimonta. Nella seconda fase il Carvens
ha subìto due sconfitte-chiave (a Cittadella e in casa con il Buster
Verona) che hanno impedito di correre per la promozione diretta;
questo ha un po’ segnato l’esito finale, perché la squadra –
imbottita di veterani – ha pagato il conto dal punto di vista fisico
nei play off. Resta però il senso di una stagione molto positiva e
il presidente De Marchi deve esserne soddisfatto.
PETRARCA
PADOVA 6+
La valutazione della stagione petrarchina non è semplice, perché è
difficile stabilire quali fossero le premesse. Una squadra che
schiera due "stelle" di prima grandezza come Vukic e Bozhenski e
bella gente come Benini e Properzi può essere soddisfatta di avere
centrato una semplice salvezza? La risposta è no. Bisogna però
ricordare che il quintetto allenato da Toniolo ha iniziato il torneo
con sei (sei) sconfitte e rischiava il collasso ambientale dentro lo
spogliatoio per gravi incomprensioni fra il coach e alcuni
giocatori. Risolte queste dopo un "franco" confronto, la squadra ha
cambiato passo e ha mostrato che valeva molto più del risultato
finale, che comunque è stato una salvezza nettissima (e meritata),
senza la necessità di disputare i play out.
FILA SAN
MARTINO 7
(r.a.) Il primo obiettivo - la salvezza - non è mai stato in
dubbio. Il secondo era superare il risultato della stagione
precedente, e anche questo è stato raggiunto, con il sesto posto
finale a migliorare l'ottavo di dodici mesi prima. La terza stagione
in A2 della società giallonera ha regalato diverse soddisfazioni
(tre vittorie con squadre che in quel momento si trovavano in
testa), per la prima volta un record vincente (14-12) e perfino
momenti di esaltazione: a gennaio, con il campionato da poco entrato
nel girone di ritorno, la squadra era a due sole lunghezze dal
secondo posto. Unico rammarico è l'uscita immediata dai play off
senza neppure un successo, ma qui gli infortuni hanno giocato un
ruolo decisivo.
SERIE B
FEMMINILE
Thermal