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Giovedì

12 Luglio 2012

Edizione Padova

pag. 24

 

 

BASKET Nessun comunicato (per ora) del Petrarca Patavium dopo le velenose dimissioni di Boniolo

Benini: «Raccogliamo le macerie»

Liviero: «Nulla da dire». Fabiano: «É stato un elefante in una cristalleria, la società resta».


(g.pell.) Non una replica o comunicato ufficiale (per ora), ma tanta rabbia e delusione. Appare così la "galassia" bianconera il giorno dopo le dimissioni da presidente dell'Ad Petrarca di Giovanni Boniolo, che è andato via sbattendo la porta con una lettera molto dura. «Non ho niente da dire - afferma Piermario Liviero, il candidato più serio a subentrare alla presidenza che attualmente è presidente della Patavium e diesse della prima squadra - e non voglio entrare nel merito, anche per rispetto di chi è stato attaccato duramente. Cerchiamo solo di andare avanti». Da questo punto di vista, nei giorni scorsi era circolata la voce di un avvicinamento di Rubin, presidente del Padova 1931; con quali prospettive? «Siamo sempre alla ricerca di nuovi soci - spiega -, ma nel caso specifico non posso aggiungere altro. Per il futuro ci sono varie opportunità (tra queste la possibile apertura di un dialogo con la Virtus?, ndr); staremo a vedere».
Un po’ più loquace è invece Paolo Benini, presidente dello Junior Patavium, raggiunto telefonicamente in Brasile (dove si trova per lavoro). «In questo momento stiamo raccogliendo le macerie - afferma - A breve, attraverso il nostro sito e la stampa, dirameremo un comunicato ufficiale. Sono tra i più dispiaciuti, visto che ho spinto Boniolo a entrare in società: purtroppo, negli ultimi tempi la sua era diventata una gestione personalistica, e mi fermo qui. Il mio vanto, in questi anni, è invece quello di procedere nella sinergia tra il gruppo Petrarca e quello Patavium. D'ora in avanti, ogni scelta sarà maggiormente concertata: a partire da quella del presidente, che sarà uno di noi e del nostro consiglio direttivo (oltre a Liviero e lo stesso Benini si fanno i nomi di Peroni o Tognetti, ndr), nel pieno rispetto della storia». «Leggendo quelle dichiarazioni mi ero molto alterato, per usare un eufemismo - aggiunge Fabio Fabiano, classe 1930 e allenatore benemerito, decano dei coach petrarchini - Per certi versi, qualcuno se ne potrà rivalere in sede legale; per altri, è lo spirito di chi si è fermato a trent'anni fa, senza accorgersi che il mondo è cambiato. In questi due anni di presidenza, Boniolo è stato "un elefante in una cristalleria"; passata anche questa, il Petrarca resta».