La prima
prova di esistenza in vita del Padova
1931 è arrivata dalla panchina, sulla
quale - come ufficializzato nei giorni
scorsi - siederà Giovanni Teso: un coach
di valore, che ha già un curriculum di
tutto rispetto alle spalle.
Non si tratta di un fatto marginale: la
nuova società, che raccoglie l'eredità
ultima della Gattamelata, aveva bisogno
di dare un segnale forte per
accreditarsi presso l'ambiente,
soprattutto ora che deve trattare ed
attirare a sè almeno 3-4 giocatori
senior di buon livello da affiancare ai
numerosi juniores già in casa, per
cercare l'impresa salvezza.
Coach, perché uno come lei che stava
facendo l'assistente in Legadue decide
di mollare e accettare la panchina forse
più scomoda della serie C?
«Ci sono vari motivi. Intanto la mia
situazione lavorativa (quella
extra-basket) non mi consentiva di
proseguire a livello professionistico
con l'intensità che esso comporta. Ho
avuto il permesso dalla Reyer di
ascoltare e poi accettare questa
proposta che giudico molto
interessante».
Perché?
«Ho ascoltato i programmi della
società, loro mi hanno prospettato un
percorso di sviluppo con una squadra
giovane, sia con gli under 19 eccellenza
già in forza al Basket Riviera, sia in
arrivo da altre parti. A questo gruppo
si è convenuto che fosse necessario
inserire un numero adeguato di senior
che andava quantificato e definito per
raggiungere l'obiettivo salvezza».
Ha avuto garanzie sufficienti in
questo senso?
«Guardi, quest'anno ci saranno ben
cinque retrocessioni e quindi l'impresa
è tale; ne siamo consapevoli ed inoltre
ci sono molte squadre che si stanno
attrezzando con grandi sforzi.
Ovviamente non siamo fermi, stiamo già
lavorando e sentendo vari giocatori, ma
bisogna anche vedere dove ci porterà il
mercato».
Si fanno già parecchi nomi che vi
interessano: si dice che abbiate
contattato gente come Crestani, Mussolin,
Corradini, Agostinetto.
«Sono tutti giocatori molto
interessanti, che conosco anche
direttamente. Ma in questa fase non
posso confermare nulla, se non che ci
stiamo muovendo rapidamente e che ci
sono anche altri nomi su cui stiamo
lavorando».
Per il ruolo di play siete in attesa
di una risposta da Francesco De Nicolao,
ma forse state sondando anche Luca
Pasqualin, giocatore del Petrarca, ma in
forza al Limena.
«De Nicolao ci interessa molto,
dipende da lui. Su Pasqualin non posso
dire nulla».
Ha detto che vi state muovendo
rapidamente, quando volete chiudere il
mercato?
«Il prima possibile, io credo sia
necessario avere certezze sul nucleo dei
titolari a disposizione già entro la
metà di questa settimana. Qualche
aggiustamento potrà essere fatto in
seguito, ma per programmare la stagione
sono necessarie certezze».
Con tanti giovani in roster dovrete
giocare un basket da corsa.
«Sicuramente con i giovani terremo
il campo in un certo modo: aggressivi in
difesa e punteremo ad un gioco corale in
attacco, naturalmente a ritmo sostenuto.
Una squadra giovane ha questo punto di
forza, va sfruttato a fondo».