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Martedì

19 Luglio 2011

Sezione Sport

pag. 34

BASKET A1 DONNE.

Il nuovo tecnico delle arancioni a ruota libera sul club. «Cestaro presidente d'altri tempi.

Ha il piglio del vero manager». Accordo per due stagioni

Lasi e il Famila, è già amore a prima vista

«Guidare Schio è una bella sfida Digiuno di donne? Ho allenato le giovanili dell'attuale Agos Ducato Altobelli e Sabbadin preziosi»


Paolo Terragin
SCHIO
Il nuovo corso del Famila Wüber Schio parte con Maurizio Lasi. Il tecnico ha siglato con la società di Marcello Cestaro un contratto biennale, due anni in cui Maurizio Lasi sarà affiancato da Giustino Altobelli, ormai un'istituzione del basket scledense. Faentino d'origine, il nuovo allenatore vive a Siena (la moglie è senese) ed ha tre figli. Al momento non ha ancora deciso se farà il "pendolare" o se porterà a Schio tutta la famiglia. Ma questi sono dettagli.
Lasi, dica la verità, l'ha un po' sorpresa la chiamata del Famila?
«Diciamo che sono molto contento di questa chiamata. A dire la verità la trattativa era iniziata qualche tempo fa e ora si è conclusa positivamente. Sono davvero molto entusiasta di fare parte di questa nuova avventura in una società importante qual è il Famila che, oltre ad essere una società vincente avendo lo scudetto cucito sulle maglie e la coccarda della coppa Italia, partecipa all'Eurolega. Soprattutto un club che, in un momento così difficile che sta attraversando la pallacanestro in Italia, si presenta come una società con una struttura solida, organizzata, seria e con un presidente che ha le idee molto chiare».
Che impressione ha avuto di Cestaro?
«È una persona molto seria, e con un stampo manageriale che ultimamente ci manca. Tanti anni fa erano un po' il simbolo della nostra pallacanestro, ora queste persone mancano nel nostro sport. Per fortuna qualcuna è rimasta».
Che un allenatore della maschile 'passi' al femminile non è una novità. Però per lei questa è davvero la prima volta.
«Non proprio anche se devo dire che è stata una gradita sorpresa - spiega il nuovo tecnico - prima di tutto perché mi fa piacere essere stato chiamato da un settore che conosco poco, anche se un po' di femminile l'ho vissuto: quando sono passato da giocatore ad allenatore, nei primi anni ho fatto da assistente alla Mens Sana per poi passare alla Virtus nel settore giovanile e poi nella femminile dell'attuale Agos Ducato ora in serie A per organizzare il settore delle istruttrici e per allenare le giovani per la prima squadra. Quindi un po' di femminile nella mia vita di allenatore c'è stata...».
Ora però allenare la squadra campione d'Italia è un po' diverso..
«Penso che sapersi relazionare e avere il concetto di squadra, valga sia per la maschile che la femminile. Questo per me è prioritario, il gruppo ha la priorità su tutto e la capacità di costruire dei buoni gruppi e di condividere degli obiettivi insieme, sono, tante volte, la molla che fa ottenere i risultati. È chiaro che l'ambito femminile è complesso».
Tutto questo, comunque, come dice lei, deve portare ai risultati. Chi l'ha preceduto li ha ottenuti, lei sente questa responsabilità?
«Intanto parliamo di una struttura che non ha cambiato molto - dice ancora Lasi - partiamo con un assistente (Giustino Altobelli ) e un preparatore (Ennio Sabbadin) e con un'organizzazione che è la stessa dello scorso anno quindi direi che mi sento al sicuro e parto avvantaggiato».
Chi l'ha preceduta era un teorico dell'attacco, qual è la sua filosofia del basket moderno?
«Tre anni fa avevo la miglior difesa del campionato - rammenta il neo tecnico - a Pistoia, in questi due anni siamo stati fra i migliori, nonostante non avessimo un grandissimo roster, attacchi della LegaDue. Io cerco di adattarmi in base al materiale che ho, quindi cerco di trovare le soluzioni migliori per poter sfruttare le qualità delle atlete mettendole in condizioni di sfruttare al massimo le loro potenzialità e per condividere gli obiettivi che poi sono quelli di vincere. Una ragione in più a Schio: dove c'è una squadra abituata a vincere».
Ha seguito il basket femminile?
«Se lo dicessi sarei un ipocrita: tante volte non si conosce, e dico anche nella maschile, proprio perché si lavora sodo e tanto, nemmeno il campionato superiore o quello inferiore, figuriamoci quello femminile. Detto questo posso solo dire che, casualmente, ho visto la finale scudetto dello scorso anno».
Maurizio Lasi arriverà a Schio qualche giorno prima del raduno, nel frattempo si incontrerà De Angelis e con Giustino Altobelli ci sono già stati contatti. L'avventura di Lasi in arancione è quindi iniziata.

 

 

 

 

 

 

 

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