Paolo
Terragin
SCHIO
Il nuovo
corso del Famila Wüber Schio parte con
Maurizio Lasi. Il tecnico ha siglato
con la società di Marcello Cestaro un
contratto biennale, due anni in cui
Maurizio Lasi sarà affiancato da
Giustino Altobelli, ormai un'istituzione
del basket scledense. Faentino
d'origine, il nuovo allenatore vive a
Siena (la moglie è senese) ed ha tre
figli. Al momento non ha ancora deciso
se farà il "pendolare" o se porterà a
Schio tutta la famiglia. Ma questi sono
dettagli.
Lasi, dica la verità, l'ha un po'
sorpresa la chiamata del Famila?
«Diciamo che sono molto contento di
questa chiamata. A dire la verità la
trattativa era iniziata qualche tempo fa
e ora si è conclusa positivamente. Sono
davvero molto entusiasta di fare parte
di questa nuova avventura in una società
importante qual è il Famila che, oltre
ad essere una società vincente avendo lo
scudetto cucito sulle maglie e la
coccarda della coppa Italia, partecipa
all'Eurolega. Soprattutto un club che,
in un momento così difficile che sta
attraversando la pallacanestro in
Italia, si presenta come una società con
una struttura solida, organizzata, seria
e con un presidente che ha le idee molto
chiare».
Che impressione ha avuto di Cestaro?
«È una persona molto seria, e con un
stampo manageriale che ultimamente ci
manca. Tanti anni fa erano un po' il
simbolo della nostra pallacanestro, ora
queste persone mancano nel nostro sport.
Per fortuna qualcuna è rimasta».
Che un allenatore della maschile 'passi'
al femminile non è una novità. Però per
lei questa è davvero la prima volta.
«Non proprio anche se devo dire che è
stata una gradita sorpresa - spiega il
nuovo tecnico - prima di tutto perché mi
fa piacere essere stato chiamato da un
settore che conosco poco, anche se un
po' di femminile l'ho vissuto: quando
sono passato da giocatore ad allenatore,
nei primi anni ho fatto da assistente
alla Mens Sana per poi passare alla
Virtus nel settore giovanile e poi nella
femminile dell'attuale Agos Ducato ora
in serie A per organizzare il settore
delle istruttrici e per allenare le
giovani per la prima squadra. Quindi un
po' di femminile nella mia vita di
allenatore c'è stata...».
Ora però allenare la squadra campione
d'Italia è un po' diverso..
«Penso che sapersi relazionare e avere
il concetto di squadra, valga sia per la
maschile che la femminile. Questo per me
è prioritario, il gruppo ha la priorità
su tutto e la capacità di costruire dei
buoni gruppi e di condividere degli
obiettivi insieme, sono, tante volte, la
molla che fa ottenere i risultati. È
chiaro che l'ambito femminile è
complesso».
Tutto questo, comunque, come dice lei,
deve portare ai risultati. Chi l'ha
preceduto li ha ottenuti, lei sente
questa responsabilità?
«Intanto parliamo di una struttura che
non ha cambiato molto - dice ancora Lasi
- partiamo con un assistente (Giustino
Altobelli ) e un preparatore (Ennio
Sabbadin) e con un'organizzazione che è
la stessa dello scorso anno quindi direi
che mi sento al sicuro e parto
avvantaggiato».
Chi l'ha preceduta era un teorico
dell'attacco, qual è la sua filosofia
del basket moderno?
«Tre anni fa avevo la miglior difesa del
campionato - rammenta il neo tecnico - a
Pistoia, in questi due anni siamo stati
fra i migliori, nonostante non avessimo
un grandissimo roster, attacchi della
LegaDue. Io cerco di adattarmi in base
al materiale che ho, quindi cerco di
trovare le soluzioni migliori per poter
sfruttare le qualità delle atlete
mettendole in condizioni di sfruttare al
massimo le loro potenzialità e per
condividere gli obiettivi che poi sono
quelli di vincere. Una ragione in più a
Schio: dove c'è una squadra abituata a
vincere».
Ha seguito il basket femminile?
«Se lo dicessi sarei un ipocrita: tante
volte non si conosce, e dico anche nella
maschile, proprio perché si lavora sodo
e tanto, nemmeno il campionato superiore
o quello inferiore, figuriamoci quello
femminile. Detto questo posso solo dire
che, casualmente, ho visto la finale
scudetto dello scorso anno».
Maurizio Lasi arriverà a Schio qualche
giorno prima del raduno, nel frattempo
si incontrerà De Angelis e con Giustino
Altobelli ci sono già stati contatti.
L'avventura di Lasi in arancione è
quindi iniziata.