NEWS

 

 
 

 

 

Sabato

18 Febbraio 2012

Edizione Nazionale

pag. 32

 

 

BASKET Pesaro sempre avanti, veneziani mai in partita
Giornata nera per la Reyer che nel finale si fa travolgere

Figuraccia Umana. La Coppa è amara


(Stefano Babato) TORINO - Comprendiamo che la Coppa Italia non era decisamente tra gli obiettivi stagionali della Reyer, comprendiamo anche che l'assenza di Fantoni ha pesato sugli equilibri (sempre e comunque precari sotto canestro) della squadra orogranata, ma al di là di tutto ciò crediamo che forse era il caso di onorare un po' meglio questa Final Eight, giocata in maniera svogliata e con pochissima intensità, ciò che insomma abitualmente è il pane della Reyer. Poi magari gli orogranata avrebbero perso comunque ma almeno avrebbero salvato la faccia. E invece da salvare ieri a Torino non c'è stato proprio nulla. Ma Scavolini-Umana ha detto soprattutto una cosa che dovrà essere metabolizzata in fretta perché è la più importante: la Reyer, al di là della beata classifica, per sperare di vincere (non solo contro Pesaro ma contro qualsiasi squadra di questo campionato) ha bisogno di mettere in campo soprattutto tanta ma tanta intensità perché se viene a mancare questo fondamentale l'Umana è una squadra che è capacissima di perdere anche da una compagine di Legadue. Comunque meglio che sia successo in Coppa piuttosto che in campionato.
      Raccontare cosa è successo in campo è abbastanza imbarazzante nel senso che si è assistito a una sorta di massacro con Pesaro che ha preso immediatamente in mano le redini del match scavando già nei primi due tempi, chiusi sul 48 a 34, un divario che si è ulteriormente dilatato nel proseguo del match tanto che nell'ultimo periodo si è giocato un vero e proprio garbage-time (tempo di rifiuti) con le due squadre che hanno pensato soprattutto a non farsi male. 
      E la Reyer ha giocato talmente male che è anche difficile capire quanto l'assenza di Fantoni abbia realmente inciso sulla negativa prestazione degli orogranata, comunque spesso a disagio vicino al ferro, e almeno questo non è certo un caso. Un gruppo che fisiologicamente in questa stagione sotto canestro ha sempre concesso qualcosa agli avversari e che ora (senza Fantoni) a maggior ragione si è trovato a fare i conti con una coperta ancor più corta. 
      E' chiaro che senza Fantoni, il coach ha dovuto responsabilizzare maggiormente Magro, Bryan chiedendo a Slay di lavorare maggiormente in post basso per arginare la fisicità dei marchigiani ma purtroppo non è bastato. Pesaro ha giocato spesso un dentro-fuori da manuale con Hickman, Cavaliero, White e Jones finendo presto per abbattere un muro troppo fragile nonostante gli aiuti (non sempre generosi) dei piccoli