(Giovanni Pellecchia) Sono una trentina le squadre
non iscritte ai campionati di Lnp: 3 in Dna, 4 in Dnb e 22 in Dnc.
Crisi economica ma pure la "politica del basket", con costi
esorbitanti a fronte di scarsa programmazione. Un "Comitato di
società regionali" ha prodotto un documento di protesta. Obiettivo?
«L'attuale classe dirigente se ne dovrebbe andare, dovrebbe essere
rinnovata per intero, perché ha fallito completamente sia nella
progettazione che nella realizzazione dei propri programmi (...).
Non è possibile che i presidenti delle società, che sono coloro che
finanziano il movimento, che si assumono tutte le responsabilità
civili e penali del funzionamento delle proprie associazioni, siano
i maggiori esclusi dal Consiglio federale».
SVINCOLO A 21 ANNI. «Un danno gravissimo sia alle società che ai
giocatori e si è instaurato un imbarazzante conflitto d'interessi
della Federazione che ha trovato un facile metodo per appropriarsi
di una consistente quota di risorse che avrebbero dovuto restare
nelle gestioni delle società». Le società infatti evidenziano come
non è vero che un atleta svincolato sia più tutelato (anzi, al
compimento dell'età spesso è relegato in campionati minori) e come
lo svincolo abbia tolto loro la capacità di programmazione e di
sviluppare l'attività giovanile.
PARAMETRI. Dovevano riequilibrare le perdite (per lo svincolo) delle
società, attraverso un meccanismo di ridistribuzione delle risorse,
premiando quelle che lavorano nel reclutamento e nella formazione.
Non funzionano: cattiva impostazione nei meccanismi («palese
conflitto d'interesse della Federazione che di fatto si appropria di
una fetta consistente delle risorse prodotte», esempio diritti su
giocatori di società fallite o che fanno solo Minibasket) e
squilibrio tra categorie.
RIFORMA DEI CAMPIONATI. Cancella la A2: «Il nuovo "secondo livello"
italiano sarà quello di 32 società dilettantistiche di nome e
professionistiche di fatto». E allarga il solco con le categorie
inferiori: «Retrocedere la serie C, sia pur parzialmente, tra i
campionati regionali è puro autolesionismo organizzativo».
RUOLO DEI PROCURATORI. «I nuovi padroni della pallacanestro, perché
di fatto è stata trasferita loro la proprietà dei giocatori in
quanto ne controllano le volontà. E ciò vale anche per moltissimi
allenatori». A danno delle stesse società, visto che «pescano a
piene mani nel (loro) prodotto».
COMITATI VIRTUALI. Il Comitato veneto definito «il primo e vero
comitato regionale virtuale della pallacanestro»: usa internet e non
fa riunioni. «La pallacanestro è una cosa di tutti noi, i
rappresentanti delle società devono ritrovarsi più spesso,
confrontarsi tra di loro e con i propri problemi con costanza e
continuità. Togliere la dialettica e il confronto significa uccidere
il futuro del movimento». |