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Lunedì

16 Luglio 2012

Edizione Padova

pag. 22

 

 

LEGA NAZIONALE Un documento di protesta del "Comitato di società regionali": non solo crisi

«Politica sbagliata, dirigenti via tutti»

«Hanno fallito completamente sia nella progettazione sia nella realizzazione dei propri programmi»


(Giovanni Pellecchia) Sono una trentina le squadre non iscritte ai campionati di Lnp: 3 in Dna, 4 in Dnb e 22 in Dnc. Crisi economica ma pure la "politica del basket", con costi esorbitanti a fronte di scarsa programmazione. Un "Comitato di società regionali" ha prodotto un documento di protesta. Obiettivo? «L'attuale classe dirigente se ne dovrebbe andare, dovrebbe essere rinnovata per intero, perché ha fallito completamente sia nella progettazione che nella realizzazione dei propri programmi (...). Non è possibile che i presidenti delle società, che sono coloro che finanziano il movimento, che si assumono tutte le responsabilità civili e penali del funzionamento delle proprie associazioni, siano i maggiori esclusi dal Consiglio federale».
SVINCOLO A 21 ANNI. «Un danno gravissimo sia alle società che ai giocatori e si è instaurato un imbarazzante conflitto d'interessi della Federazione che ha trovato un facile metodo per appropriarsi di una consistente quota di risorse che avrebbero dovuto restare nelle gestioni delle società». Le società infatti evidenziano come non è vero che un atleta svincolato sia più tutelato (anzi, al compimento dell'età spesso è relegato in campionati minori) e come lo svincolo abbia tolto loro la capacità di programmazione e di sviluppare l'attività giovanile.
PARAMETRI. Dovevano riequilibrare le perdite (per lo svincolo) delle società, attraverso un meccanismo di ridistribuzione delle risorse, premiando quelle che lavorano nel reclutamento e nella formazione. Non funzionano: cattiva impostazione nei meccanismi («palese conflitto d'interesse della Federazione che di fatto si appropria di una fetta consistente delle risorse prodotte», esempio diritti su giocatori di società fallite o che fanno solo Minibasket) e squilibrio tra categorie.
RIFORMA DEI CAMPIONATI. Cancella la A2: «Il nuovo "secondo livello" italiano sarà quello di 32 società dilettantistiche di nome e professionistiche di fatto». E allarga il solco con le categorie inferiori: «Retrocedere la serie C, sia pur parzialmente, tra i campionati regionali è puro autolesionismo organizzativo».
RUOLO DEI PROCURATORI. «I nuovi padroni della pallacanestro, perché di fatto è stata trasferita loro la proprietà dei giocatori in quanto ne controllano le volontà. E ciò vale anche per moltissimi allenatori». A danno delle stesse società, visto che «pescano a piene mani nel (loro) prodotto».
COMITATI VIRTUALI. Il Comitato veneto definito «il primo e vero comitato regionale virtuale della pallacanestro»: usa internet e non fa riunioni. «La pallacanestro è una cosa di tutti noi, i rappresentanti delle società devono ritrovarsi più spesso, confrontarsi tra di loro e con i propri problemi con costanza e continuità. Togliere la dialettica e il confronto significa uccidere il futuro del movimento».