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Lunedì

16 Luglio 2012

Edizione Padova

pag. 22

 

 

L’INTERVISTA Il presidente provinciale della Fip non si ricandiderà per le prossime elezioni

Guolo: «Quel mancato accordo per Padova unita»

 


(Giovanni Pellecchia) «Il basket vive il momento di crisi - commenta il presidente Fip provinciale Riccardo Guolo - a livello di sponsor e di mancato sostegno da parte degli enti locali. Una certa mortalità di società è endemica, ma stiamo superando i limiti; in ambito provinciale, non lo sappiamo ancora, ma dovremmo tenere di più. Il Consiglio federale si troverà a prendere decisioni straordinarie. Chi ha dovuto lasciare, del resto, l'ha fatto con la morte nel cuore; purtroppo non sono più tempi in cui si può impegnare rischiando».
Intanto, le società protestano (come riportiamo in pagina) per i costi di gestione divenuti ormai esorbitanti. «Potrei cavarmela dicendo che io devo applicare normative nazionali - spiega Guolo - ma non voglio aggirare il problema. La riorganizzazione dello sport è stata pensata proprio per ridurre i costi, del basket in particolare. Il documento? L'ho visto. Gestire è sempre più complesso che criticare. A dicembre ci saranno le elezioni nazionali, oltre alle regionali e provinciali (queste previste a marzo, ndr): può essere un momento di confronto. Posso anticipare, ufficiosamente, che non mi ricandido a livello provinciale: il nostro Comitato, fatto del lavoro di volontari, è cresciuto fino a diventare il terzo a livello nazionale; ora però è giunto il momento di ringiovanire, portando una ventata di novità».
Che testimone lascia e quale il rammarico maggiore? «Il Comitato ereditato da Semenzato - osserva Guolo - aveva già raggiunto buone dimensioni ed era ben organizzato. Siamo riusciti nel non facile sforzo - spero minimizzando gli errori - di procedere su quella strada. Il merito è delle società, vera ricchezza del movimento. Il rammarico? Quello di non essere riusciti a chiudere l'accordo per Padova unita. Era la cosa giusta da fare e i tempi propizi, vista la sinergia con Provincia, Comune, Coni regionale e provinciale. Si è persa una grossa occasione e temo che si dovrà ripartire da zero. Ma resta la strada da seguire. Non ci sono alternative: Padova ha suoi rappresentanti a livello nazionale, raggiunge le finali nazionali giovanili, esprime atleti decisivi nelle rappresentative regionali o in azzurro. Bisogna fare in modo che questa qualità, investendo nell'impiantistica (il problema più grosso), trovi una organizzazione adeguata».